Milano, tornano gli stipendi d’oro. Bufera su Pisapia.
Alberto Biraghi, che di Pisapia è stato e continua ad essere uno dei più convinti supporter, in un articolo esprime tutta la propria indignazione con un laconico: “Il vento a Milano è sempre lo stesso: puzza“. E c’è da starne sicuri che la questione verrà rilanciata soprattutto dal Giornale, che sulla questione dei 32 dirigenti esterni assunti per chiamata diretta dalla Moratti e licenziati da Pisapia ci aveva montato un caso (purghe pisapiane).
Intanto però, come risulta dettagliatamente anche da un articolo di Indymedia, lo spoil system a Milano non ha affatto ceduto il passo al merit system, come lo aveva chiamato Pisapia nel suo esordio il 20 giugno. Anzi, i criteri di assunzione degli amici sono rimasti sempre gli stessi.
Come spiegare del resto ai centinaia di precari del Comune che aspettano il rinnovo del contratto (e che il blocco delle assunzioni e i 9,6 miliardi di tagli annunciati a Regioni ed Enti Locali hanno trasformato in un’utopia) e a chi ha creduto nel vento nuovo a Palazzo Marino l’assunzione di 8 esterni tutti nel giro di partiti e comitati che hanno portato all’elezione dell’attuale sindaco?
Ora forse scatterà subito nel lettore pisapiano l’ira furente di chi “rema contro”, in perfetta linea con quel tifoso da me descritto stamattina. Ma siamo obiettivi: come si fa a chiedere sacrifici ai cittadini, se non si dà l’esempio?
Qui c’è gente che campa con 900 euro al mese (se è fortunata), lavora e fa anche gli straordinari, e poi si vede scavalcare dagli amici del nuovo assessore, i quali magari sono meno titolati di lui che ha una laurea e un master, e l’unica differenza con loro è che non ha leccato il culo al piccolo satrapo di partito che ora ha un ufficio a Palazzo Marino.
Ma chi sono queste persone?
Luca Stanzione, giovane ex-rifondarolo, assunto in categoria C nella segreteria dell’Assessore Tajani (SEL, ex-centro studi CGIL). Stipendio: 42mila euro annui(3500 euro al mese lordi).
Cosimo Palazzo, presidente del Circolo Vigentina del PD, assunto come funzionario dal neo-Assessore al Welfare (di se stesso, come ironizza Biraghi), Pierfrancesco Majorino. Stipendio: 64 mila euro annui (5333 euro al mese lordi).
Roberta Pezzulla, ex Ceas, assunta al gabinetto del Vicesindaco Guida. Stipendio: 37mila euro annui (3083 euro lordi al mese)
Stefania Amato, assunta all’interno del Gabinetto del Sindaco come Istruttore direttivo dei servizi amministrativi. Stipendio: 40mila e 500 euro annui (3375 lordi al mese).
Ana Victoria Arruabarrena, assunta come la Amato. Stesso stipendio. Segni particolari: Comitato x Pisapia Zona4.
Caterina Sarfatti, figlia di Riccardo, morto l’anno scorso in seguito ad un incidente stradale. Non ha mai fatto politica prima della morte del padre, è nota per aver letto una lettera del padre al suo funerale in cui invitava a votare per Stefano Boeri alle primarie. Stesso stipendio della Amato e della Arruabarrena.
Antonio Bisignano, assunto da Pierfrancesco Maran (delfino milanese di Penati e assessore alla mobilità). Attivista di Changemilano. Stipendio: 42.640 euro annui(3553 mensili lordi).
Qui il dettaglio della delibera di oggi, direttamente dal sito del Comune di Milano. La domanda è: che fine ha fatto la promessa di valorizzare le risorse interne del Comune? Possibile che tra 15.000 dipendenti comunali non si trovasse qualcuno a ricoprire queste sei cariche?
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